Introduzione agli standard ESRS
Conosciamo meglio gli standard che hanno l’obiettivo di fornire un quadro normativo chiaro e armonico per la rendicontazione riguardante la sostenibilità.
Il 31 luglio 2023, la Commissione europea ha adottato gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) per tutte le aziende soggette alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
Questo passo avanti segna un ulteriore progresso nella transizione verso un’economia dell’UE sostenibile. Gli ESRS sono stati sviluppati dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) e diventeranno parte del diritto europeo entro il 31 dicembre 2023.
Gli ESRS rappresentano una risposta alle crescenti esigenze di informazioni sostenibili nel contesto dell’economia moderna, in cui le aziende vengono sempre più valutate non solo sulla base delle prestazioni finanziarie, ma anche sulla loro sostenibilità sociale e ambientale.
Questi standard mirano a fornire un quadro normativo chiaro e armonizzato per la rendicontazione sulla sostenibilità, garantendo una maggiore trasparenza e responsabilità nel settore aziendale.


Struttura degli standard ESRS
Gli ESRS sono strutturati in due categorie principali: standard trasversali e standard tematici. I due standard trasversali sono:
- ESRS 1: Requisiti generali
Questo standard stabilisce le linee guida di base per la rendicontazione sulla sostenibilità, fornendo istruzioni sulle informazioni da divulgare, sulle fonti di dati da utilizzare e sulle modalità di comunicazione.
- ESRS 2: Informazioni generali
Questo standard si concentra sulla presentazione delle informazioni sostenibili, fornendo indicazioni sulla formattazione e sulla struttura dei rapporti sulla sostenibilità.
I dieci standard tematici riguardano aree specifiche della sostenibilità e forniscono linee guida dettagliate per la rendicontazione su tali argomenti:
- ESRS E1: Cambiamento climatico
Questo standard si focalizza sugli impatti e le strategie delle aziende riguardanti il cambiamento climatico, comprese le emissioni di gas serra, l’adattamento ai cambiamenti climatici e gli obiettivi di riduzione delle emissioni.
- ESRS E2: Inquinamento
Questo standard riguarda le pratiche e le performance aziendali relative all’inquinamento, compresi gli inquinanti atmosferici, idrici e del suolo, nonché le misure di prevenzione e controllo.
- ESRS E3: Risorse idriche e marine
Questo standard si concentra sulla gestione e l’uso sostenibile delle risorse idriche, nonché sull’impatto delle attività aziendali sugli ecosistemi marini.
- ESRS E4: Biodiversità ed ecosistemi
Questo standard valuta l’approccio delle aziende alla conservazione della biodiversità, alla tutela degli ecosistemi e al monitoraggio degli impatti sulle specie e gli habitat.
- ESRS E5: Uso delle risorse e l’economia circolare
Questo standard riguarda l’efficienza nell’uso delle risorse, la promozione dell’economia circolare e il riciclo dei materiali, riducendo gli sprechi e l’impatto ambientale.
- ESRS S1: Dipendenti
Questo standard si concentra sul coinvolgimento e il benessere dei dipendenti, inclusi i temi della diversità, dell’inclusione, della formazione e dello sviluppo professionale.
- ESRS S2: Lavoratori della catena del valore
Questo standard riguarda le pratiche e le performance aziendali in materia di diritti del lavoro e condizioni di lavoro nella catena del valore, garantendo un approccio sostenibile in tutta la filiera.
- ESRS G1: Condotta aziendale
Questo standard si focalizza sulla governance aziendale sostenibile, compresi i meccanismi di responsabilità, il coinvolgimento degli stakeholder e la gestione dei rischi.


Interoperabilità con altri standard
La Commissione europea ha sottolineato l’importanza dell’interoperabilità degli ESRS con altri standard globali sulla sostenibilità. In particolare, sono stati presi in considerazione il lavoro dell’International Sustainability Standards Board (ISSB) e i Global Reporting Initiative (GRI) Standards. L’obiettivo è garantire una coerenza e una comparabilità globale nell’ambito della rendicontazione sulla sostenibilità.
Per evitare doppie segnalazioni inutili e promuovere l’armonizzazione, gli ESRS tengono conto dei principi e delle linee guida stabiliti dal GRI.
Ciò consente alle aziende di utilizzare gli standard GRI come base per la rendicontazione sulla sostenibilità e di conformarsi agli ESRS senza dover affrontare una duplicazione di sforzi e costi.
Implementazione degli standard ESRS
L’implementazione degli standard ESRS è stata programmata in diverse fasi per garantire un’adeguata preparazione da parte delle aziende interessate. A partire dal gennaio 2024, le grandi aziende e quelle quotate nell’UE dovranno utilizzare gli ESRS per la rendicontazione sulla sostenibilità, come stabilito nella CSRD.
Questo rende gli ESRS vincolanti per le aziende soggette all’ambito di applicazione della direttiva.
EFRAG sta attualmente lavorando su ulteriori set di ESRS, che includeranno standard specifici per settore, standard proporzionati per le piccole e medie imprese quotate su un mercato regolamentato dell’UE e standard per le aziende non dell’UE che rientrano nell’ambito di applicazione della CSRD.
Questi set aggiuntivi mirano a fornire una maggiore flessibilità e specificità per adattarsi alle esigenze di diverse tipologie di aziende.


Implicazioni per le PMI
La direttiva europea n. 2022/2464 impone alle grandi imprese, alle PMI quotate e alle società madri di grandi gruppi l’obbligo di fornire una serie di informazioni in materia di sostenibilità.
Questo significa che le PMI quotate saranno coinvolte nella rendicontazione sulla sostenibilità, e gli standard ESRS avranno un impatto significativo anche su di loro.
Sebbene le PMI quotate siano soggette a obblighi meno rigorosi rispetto alle grandi imprese, l’adozione degli standard ESRS rappresenta comunque una sfida e un’opportunità per migliorare la trasparenza e la gestione sostenibile delle attività aziendali.
Essere informati sugli ESRS è fondamentale per le PMI e i professionisti del settore, in modo da offrire servizi più completi e aggiornati ai propri clienti e stakeholder.
Confronto tra ESRS e GRI
Gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) e i Global Reporting Initiative (GRI) Standards sono entrambi quadri di riferimento per la rendicontazione sulla sostenibilità delle aziende. Tuttavia, presentano alcune differenze e somiglianze chiave.
In termini di somiglianze, entrambi gli standard coprono un’ampia gamma di temi legati alla sostenibilità, come l’ambiente, il sociale e la governance.
La Commissione europea e l’EFRAG hanno lavorato a stretto contatto con il GRI per garantire un elevato grado di interoperabilità tra gli ESRS e gli standard GRI, al fine di evitare doppie segnalazioni inutili e promuovere la comparabilità globale.
Tuttavia, esistono alcune differenze chiave tra i due standard. Gli ESRS seguono il principio della doppia materialità, che richiede alle aziende di considerare sia gli impatti delle loro attività sull’ambiente e sulla società, sia gli impatti di tali questioni sulla loro performance finanziaria.
Al contrario, gli standard GRI si concentrano principalmente sulla materialità d’impatto, ovvero gli effetti delle attività aziendali sull’ambiente e sulla società.
Inoltre, gli ESRS saranno vincolanti per le grandi aziende e quelle quotate nell’UE a partire dal 2024, mentre gli standard GRI sono volontari.
Questo significa che le aziende soggette agli ESRS dovranno adeguarsi a requisiti legali più rigorosi rispetto a quelle che utilizzano esclusivamente gli standard GRI.
Nonostante queste differenze, le aziende che già utilizzano gli standard GRI per la loro rendicontazione sulla sostenibilità saranno ben preparate per l’adozione degli ESRS, poiché molti requisiti di divulgazione sono simili o complementari.
Inoltre, il GRI si è impegnato a lavorare con l’EFRAG per fornire orientamenti tecnici su come i reporter attuali possano utilizzare le loro pratiche e processi di rendicontazione basati sul GRI per conformarsi agli ESRS.
In conclusione, gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) rappresentano un importante passo avanti nella promozione della rendicontazione sulla sostenibilità delle aziende nell’UE.
Questi standard offrono un quadro armonizzato e chiaro per la divulgazione di informazioni sostenibili, fornendo un meccanismo per valutare l’impatto delle attività aziendali sull’ambiente, sulla società e sulla performance finanziaria.
L’implementazione degli ESRS avrà implicazioni significative per le aziende soggette alla CSRD, inclusi grandi gruppi, PMI quotate e società madri, garantendo una maggiore trasparenza, responsabilità e sostenibilità nel contesto dell’economia moderna.
Dott. Michele Moretti