Il GHG Protocol
Il calcolo dell’impronta di carbonio (GHG Protocol) come strumento strategico di miglioramento aziendale
L’Unione Europea sta mostrando, a livello globale, il maggior impegno nel contrastare i cambiamenti climatici. Ha discusso e proposto diversi piani per il raggiungimento di questo obiettivo, come ad esempio il pacchetto “Pronti per il 55%”. Questo pacchetto contiene diverse proposte legislative sull’energia e sul clima con lo scopo di ridurre le emissioni climalteranti del 55%, rispetto ai livelli del 1990, entro il 2030.
A livello nazionale è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a fornire le linee guida per la tanto attesa transizione ecologica. Il piano interviene per ridurre le emissioni inquinanti, prevenire e contrastare il dissesto del territorio, minimizzare l’impatto delle attività produttive sull’ambiente, tutto al fine di migliorare la qualità della vita e la sicurezza ambientale, oltre che per lasciare un Paese più verde e un’economia più sostenibile alle generazioni future. Il dialogo proposto dalle istituzioni non è quindi monotematico e di carattere puramente ambientale ma anzi vuole sviluppare una crescita economica e socialmente inclusiva.
Valutazione degli impatti ambientali: il GHG Protocol
La valutazione degli impatti ambientali e sociali è divenuta strumento non solo di competitività tra le imprese ma anche di crescita e miglioramento aziendale. Applicando alla gestione aziendale un LCA Thinking si propone un nuovo paradigma di fare impresa e di crescita attraverso l’individuazione dei punti dell’impresa a più elevato impatto.


A livello aziendale, l’impronta di carbonio può essere valutata attraverso il GHG Protocol, nato alla fine degli anni ‘90 con lo scopo proprio di fornire uno standard internazionale per la contabilizzazione dei gas climalteranti dell’azienda. I gas a effetto serra, identificati dal protocollo di Kyoto, vengono suddivisi a seconda che siano essi diretti, ossia provenienti da fonti proprie dell’organizzazione, e indiretti, ossia conseguenza delle attività dell’impresa ma non direttamente controllabili dalla stessa.
Specificatamente il GHG Protocol definisce tre ambiti di emissioni:
- Scope 1: emissioni dirette di gas a effetto serra che si verificano da fonti di proprietà o controllati dall’azienda;
- Scope 2: emissioni di GHG derivanti dalla generazione di elettricità consumata dall’impresa;
- Scope 3: emissioni quali conseguenze delle attività dell’impresa, ma provenienti da fonti non possedute o controllate dall’impresa stessa.
La Carbon Footprint (o impronta di carbonio) rappresenta, difatti, la misura dell’ammontare totale delle emissioni di gas a effetto serra, espressa in CO2 equivalente, causate direttamente o indirettamente dall’impresa. Tener conto delle proprie emissioni, e dei propri impatti, porta le organizzazioni a munirsi di un approccio metodologico innovativo e in grado di fare la differenza sul mercato, che permette di individuare le criticità di ciascuna fase produttiva dell’azienda fornendo inoltre una base quantitativa per i propri sistemi di gestione ambientale.
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GreenAd è in grado di fornire una strategia alle aziende, specifica per ognuna, realizzando un sistema di crescita continuo nel tempo, dotando la stessa di una visione più di lungo termine e più inclusiva dei processi aziendali caratterizzanti.
Lo scopo di GreenAd è quello di fornire ai propri clienti strumenti di valutazione a carattere internazionale, adatti e coerenti con gli standard di certificazione e valutazione più noti. Aiutiamo le aziende a munirsi di un sistema aziendale integrato, in cui tra tutti gli strumenti che l’azienda possiede sono in dialogo tra di loro.