Proteggere e proteggersi dal greenwashing 
Articolo 25 Novembre

Proteggere e proteggersi dal greenwashing 

Il greenwashing è una pratica utilizzata per comunicare un attaccamento ambientale che in realtà non esiste. Quanto ci costa lo speco alimentare e quanto costa al nostro ecosistema.

Le pratiche di greenwashing vengono avviate per dipingere di green azioni e prodotti che non hanno nulla a che fare con la protezione ambientale. Nella quasi totalità dei casi si tratta azioni del tutto volontarie ed ingannevoli, volte ad ottenere un vantaggio competitivo sul mercato da parte di chi lo attua.  

Il 10 novembre 2022 la UE ha adottato in linea definitiva i criteri sulla comunicazione societaria sulla sostenibilità CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive

Tale documento sancisce l’obbligo per le grandi imprese a rendere pubblici i dati relativi al loro impatto sull’ambiente e sui rischi di sostenibilità a cui sono esposte. Di fatto la dichiarazione sulla sostenibilità sarà equiparata a quella finanziaria, un passo sicuramente fondamentale per combattere le pratiche sleali di greenwashing e porre le basi per standard trasparenti sulla sostenibilità. 

Greenwashing

SCOPRI COME PUO’ AIUTARTI UN  BILANCIO DI SOSTENIBILITA 

La comunicazione societaria sulla sostenibilità CSRD è direttamente legata al Green Deal europeo e fa parte di una più ampia politica dell’UE che ha come obiettivo il rispetto da parte delle aziende dei diritti umani e la riduzione del loro impatto ambientale. 

Giù a partire da questo anno la prima serie di norme entreranno in vigore, in particolare, la nuova direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione prevista per il 28 novembre 2022. 

Sul piano della comunicazione negli ultimi anni abbiamo assistito parallelamente ad una crescente consapevolezza da parte dei consumatori nei confronti della sostenibilità, e sono gli stessi consumatori a chiedere alle aziende di rivedere i loro modelli di business e le loro strategie, verso pratiche più sostenibili. Come riportato più volte tra le nostre news, i consumatori finali sono ben predisposti a cambiare i loro acquisti anche a fronte di una spesa maggiore verso prodotti che presentino un marchio di sostenibilità e circolarità. Dato che sempre più aziende hanno iniziato a pubblicare bilanci di sostenibilità in maniera del tutto volontaria è anche più semplice per i consumatori orientarsi tra le varie pubblicazioni.  

Nel greenwashing, i prodotti spacciati come green sono pubblicizzati con informazioni che sembrano utili e rispettose dell’ambiente ma in realtà i claim non riescono a dimostrare ciò che comunicano, le strategie di comunicazione si basano sul fornire al pubblico informazioni fuorvianti e senza valori di riscontro e l’unico modo per individuare le affermazioni non veritiere è la ricerca di dati che le confermino. Il greenwashing in Italia è controllato dall’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e sono soprattutto gli stessi competitor e clienti a denunciare le pratiche scorrette di greenwashing. 

Ad essere a rischio da pratiche di greenwashing quindi non sono solo i consumatori finali e clienti, ma anche le stesse aziende che, magari ignare di comunicare informazioni in maniera non completa, si lasciano sopraffare dalla voglia di competere sul lato comunicativo, riportando informazioni incomplete e non corrette. Le aziende, per proteggersi da ciò, devono affidarsi ad esperti del settore ed a consulenti con una varia gamma di specializzazioni. In GreenAd abbiamo avviato Bilanci di Sostenibilità ed Analisi di materialità, e seguito le aziende nei percorsi di crescita dei propri modelli di business sostenibili. La nostra esperienza è volta ad aiutare le aziende ad acquisire consapevolezza delle buone pratiche e sviluppare così strategie di lungo periodo.